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giovedì 24 luglio 2014

Sospendere il giudizio sul parto

Pulcetta è nata con taglio cesareo programmato perché la nostra è stata una gravidanza "preziosa" come l'hanno definita i bravissimi medici che ci hanno seguite (cioè "a rischio" come si suol dire). Prima di prendere questa decisione che era caldamente consigliata, ma non obbligatoria, io pensavo ad un parto in acqua. Avevo visitato la sala in ospedale, con quella bella vasca giallo sole e le ampie finestre dalle quali si poteva vedere il mare.

Sono per la libertà di scelta della donna. Non partorirei mai in casa, è qualcosa che non riesco ad immaginare per la mia storia, ma non mi sogno di giudicare alcuna madre. Sono convinta che un parto naturale vissuto nel pieno rispetto della mamma e del bambino sia un'esperienza con un valore fortissimo. Sono convinta che il dolore si possa affrontare, ma non denigrerei mai colei che si affida all'epidurale per farsi coraggio.

Io sono stata assistita meravigliosamente da ostetriche brave e gentili; l'allattamento non è stato compromesso, ma è filato tutto liscio e con grande naturalezza; ogni giorno trascorso in ospedale è stato sereno; abbiamo vissuto il rooming in con una profonda emozione; la ripresa è stata velocissima e una volta tolti i punti sono tornata quella di prima.

Ecco, io vorrei tanto non dover continuare a leggere post in cui il cesareo è descritto come un parto barbaro e di serie B. Posso capire che una donna che lo abbia dovuto "accettare" come procedura d'urgenza ne conservi un ricordo penoso. So che io sono stata fortunata, perché non sempre ci si riprende così in fretta. So che a volte si abusa della possibilità di ricorrere alla sala operatoria per fare prima.

Tuttavia, come io non mi permetto di giudicare il lotus birth o qualsiasi altra scelta "naturale" (sul concetto di "naturale" ci sarebbe da discutere), allo stesso modo vorrei tanto che si facesse più attenzione alle parole. Personalmente ho un ricordo talmente magico dell'arrivo di mia figlia che il pensiero di non averla veramente messa al mondo non mi ha mai sfiorata. L'ho solo partorita in un modo differente, certamente "medicalizzato", ma per me questa parola non è sinonimo di artificiosità. Visto che questa "procedura" probabilmente ci ha permesso di essere entrambe vive e vegete, direi che non è poi qualcosa di così esecrabile. Non dimenticherò mai l'anestesista che mi prese il volto fra le mani e mi disse con una voce caldissima: "andrà tutto bene, stai tranquilla, non faremo nulla che possa farti stare male".

Purtroppo in questi anni mi sono accorta, leggendo qui e lì, che alcune mamme provano rammarico e senso di inadeguatezza perché non hanno avuto un parto vaginale. Ecco, magari qualcuno potrebbe non rigirare il coltello nella piaga, dal momento che la maternità è un'esperienza potente, sconvolgente, meravigliosa e difficile al tempo stesso... e le neo mamme hanno bisogno di comprensione e delicatezza. Talvolta ascolto e leggo donne che si confrontano sul parto e ovviamente esse portano dentro ricordi più o meno belli (e non sempre quelle che hanno vissuto un normale travaglio sono le più serene). Non potremmo accogliere tutto, tutto, senza puntare il dito, senza sciorinare i famosi consigli del "senno di poi", senza recitare slogan ideologici su ciò che si reputa buono e giusto? Chiediamoci cosa contribuisce sul serio a donare fiducia ad una madre. Può darsi che non tutto sia andato secondo i desideri, nel bene o nel male la nascita di un bambino è ancora qualcosa che sfugge agli schemi rigidi: ma se la vita è davvero la cosa più grande e importante di tutte, deve essere celebrata comunque. Semmai, si potrebbe discutere su come rendere più accoglienti le sale operatorie che accolgono i bambini nati col taglio cesareo e più umanamente preparati gli operatori, in modo da trattare con delicatezza i piccini e le loro mamme, ma questo sarebbe un discorso troppo lungo.

A volte le donne sono le peggiori amiche di loro stesse.

5 commenti:

  1. Post SPLENDIDO, detta da una che il cesareo non l'ha fatto. In compenso, il mio cosiddetto parto naturale, di naturale ha avuto ben poco: induzione "fisica" tramite "foley", una procedura dolorosa che ancora oggi ricordo con angoscia e induzione successiva con ossitocina, con conseguente travaglio con contrazioni da subito forti e vicine. E' stata dura, molto dura e tutte le mie paure erano per LEI, mica per me. Poi per carità, è andato tutto bene, ma io ero a pezzi e ci ho messo settimane a riprendermi.
    Se penso alla mia storia, non mi sento di giudicare o demonizzare proprio nulla!

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  2. Assolutamente d'accordo. Ti ricordi quella 'campagna' del comitato Liberazione Mamme, mi pare l'anno scorso? Non se ne parla mai abbastanza...Brava tu :-)
    (Lizzie, pure io ho fatto tante di quelle procedure che di naturale c'e' stato ben poco...e la contrazione da ossitocina non si dimentica, vero?! O_o)

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  3. Anch'io non potrei mai partorire in casa! Non ho amato l'ospedale, né la medicalizzazione del parto (il mio è stato naturale), ma avendo avuto una forte emorragia con necessità di trasfusione, mi sono chiesta cosa sarebbe successo se fossi stata a casa. Ho ripensato alle mie nonne che partorivano in casa, mi sono sentita fortunata ad avere un ospedale anche se con persone un po' frettolose e "scorbutiche", ma questo forse è stato il meno...
    Un abbraccio!

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  4. Grazie a tutte per i vostri interventi.
    Io penso che il parto in casa possa essere un'esperienza indimenticabile! Penso che debba essere una scelta consapevole e informata della donna.

    Vorrei solo che le mamme che hanno partorito con t.c. non fossero commiserate. Non mi sento toccata da questa commiserazione, perché in me è forte la consapevolezza di aver scelto la strada più giusta per me e mia figlia, in quella data situazione. Però so che mamme più fragili sono letteralmente ferite da un certo tipo di considerazioni e arrivano a credere di non aver avuto un parto degno come gli altri. Non dimentichiamoci che anche pensieri come questi possono alimentare la depressione post partum, se maturano in un terreno fertile per questo tipo di problematiche.

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  5. Pienamente d'accordo con le tue parole... io ho avuto un parto naturale ma spesso mi sono sentita dire che a posteriori sarebbe stato preferibile un cesareo per i motivi che tu sai... personalmente non ho recriminato mai nulla, è andata come è andata, l'importante è averlo avuto poi tra le braccia, ognuno ha le sue esperienze, il suo vissuto, il proprio corpo e nascituri diversi da generare, non ci si può proprio permettere di giudicare.
    Anche da me c'erano le vasche, le ostetriche ce le avevano anche sponsorizzate al corso pre-parto... ma il massimo dell'acqua che ho avuto è stata quella della doccia... tuttavia anch'io in ospedale mi sono trovata benissimo (...e ci sono stata...) e sono stata felice di essere lì... a casa avrei davvero rischiato la pelle... :D

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