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lunedì 31 marzo 2014

Priceless

Osservare una fioritura,


giocare coi sassolini sulla spiaggia...



... in giorni come questi, non chiedo di meglio. 

mercoledì 26 marzo 2014

La rabbia delle bambine che siamo (state)


In questi giorni sto leggendo La rabbia della mamme di Alba Marcoli. 
Lo leggo lentamente, a piccoli sorsi, per essere sicura che qualcosa non vada per traverso.


Io decido di volere bene

Ho finito di leggere la trilogia di Elena Ferrante (che forse sarà una quadrilogia). L'ho trovata senza infamia e senza lode, il difetto peggiore (a mio parere) è stata la fragilità dell'analisi del contesto socio-politico (negli anni Sessanta e Settanta, in Italia e non solo, è accaduto di tutto... magari qualche cenno in più non avrebbe stonato).
Tuttavia, sono stata colpita dalla storia di Elena e Lila, dalle alternate vicende del loro rapporto di amicizia che ha vissuto tante "stagioni", con tutti gli avvicinamenti e allontanamenti del caso. Niente di nuovo. Però tornare a riflettere su questo aspetto dell'esistenza è stato un bell'esercizio.

martedì 18 marzo 2014

"Sono una ragazza fortunata, perché m'hanno regalato un sogno"

In questi anni non sempre facilissimi ho ricevuto molto di più di una nuova formazione. Ho avuto in dono colleghe, amiche; storie di bambini meravigliosi e di genitori coraggiosi; letture edificanti, nuovi approcci al lavoro, alle persone, alla vita.
La mia famiglia e il gruppetto fantastico di Amiche e di bimbi hanno reso preziosi questi momenti. 



In questo lavoro ho messo tutta me stessa, ho snocciolato la mia storia celata dietro le figure. 
Ho potuto fare memoria. 
Ho seminato tutto e tutto ho raccolto: un cerchio si è chiuso.



Mi sono sentita circondata di amorevolezza e fiducia
e ho sentito forte la responsabilità di saper restituire altrettanto.



E sono felice di non essermi accontentata. 
Di aver osato un po', cercando una professionalità che mi assomigliasse di più, nella fase della vita in cui di solito si consolida ciò che si ha, invece di buttarsi e rischiare. Mentre lo facevo avevo molta paura, ma c'è chi mi ha aiutata a sentirla di meno. Sono contenta di essermi presa cura di mia figlia, preparandomi, aspettando, accettando la fatica, i lunghi momenti di solitudine, le rinunce fatte affinché si realizzasse uno solo dei desideri.
Sono felice e commossa, perché per osare ho avuto bisogno di moltissimo sostegno, altrimenti non ce l'avrei mai fatta.
Sono una "ragazza" fortunata, perché (parafrasando il buon Lorenzo) mi hanno regalato un sogno: e invece di bofonchiare "è troppo tardi, chi te lo fa fare, non ci riuscirai, la tua vita ormai è questa", una vocina dentro di me ha suggerito "sii grata e prenditene cura". 

martedì 11 marzo 2014

Nutrimenti


Preparare con cura qualcosa di sfizioso da mangiare, scegliendo i prodotti giorno per giorno dal besagnin.
Ultimamente ho una predilizione per le "frittate" preparate al forno. Questa è semplicissima, con scalogno, patate, fiori di zucchina e curry.


Trovare ancora e ancora il tempo per leggere, sperimentare Autori nuovi (Kureishi) e riprendere in mano un testo che circa due anni fa mi ha aperto un mondo (Portare i piccoli). Sognare ad occhi aperti per ciò che un giorno potrebbe scaturire da una passione, da un approccio alla maternità. 

Ogni volta che osservo un'immagine di bimbi, durante un laboratorio, oppure al nido, a scuola, rifletto sul loro immenso e stupito presente, e mi commuovo per tanta smisurata Bellezza. 

Intenerirmi per la curiosità della piccola che vuole sempre guardare dalla finestra, chiamare gli uccellini, osservare il cielo, le piante, incuriosita dalla luna e dal buio. 


Scoprire insieme questo semplice spettacolo di bianco e verde risveglio.
Altre fonti di primaverile ispirazione qui presso la nostra amica Miss Meletta!


Come ogni anno, seguire il silenzioso e incessante lavoro creativo del Ciliegio che si prepara per donarci Hanami. Di solito, arriva giusto in tempo per il nostro Anniversario. Invece di un bouquet, ho la sua intera fioritura davanti agli occhi!

Essere riconoscente dell'affetto ricevuto e sapere, con quella sensazione di entusiasmo misto a incredula commozione, di vivere giorni speciali che resteranno nel cassetto dei ricordi dedicato "alle poche cose veramente buone che ho fatto" (cioè che mi sono piaciute veramente). Scoprirmi ancora timida, provare a tamponare con l'allegria e lasciare che il resto sia come sia.
(rima involontaria, ma capita a fagiolo!!)

domenica 9 marzo 2014

Sperare più forte

Bellissime giornate di clima primaverile, un meraviglioso dono. Uscire con la mia Pulce senza l'ingombro di giacconi pesanti e godersi il mare prima che diventi troppo affollato. Trascorrere del tempo e fare tante belle chiacchere con vere Amiche, quelle che sanno esserci nonostante i mille impegni; donne in gamba con cui immaginare, progettare e, semplicemente, stare bene. Sentirsi emozionata, appagata e commossa per un percorso ricchissimo che sta per chiudersi. Organizzare le vacanze. Pensare al prossimo autunno che porterà cambiamenti profondi soprattutto a me e alla Pulce. Uscire noi tre, stare al sole tutto il giorno e fare un po' gli scemi, camminando in modo buffo, mentre la Pulce ride a crepapelle. Piangere di gioia per questo post. In una parola: essere grata. Grata per quello che c'è e per quello che, venendo a mancare, stimola a impegnarsi di più, a sperare più forte. 

domenica 2 marzo 2014

Stay Calm and Smell Cardamom

La bustina profumosa al cardamomo di Daniela mi tiene compagnia accanto al laptop, alle scartoffie e alla tesi rilegata che tengo sotto ad una pila di fotocopie, perché inizia a incutermi timore.
La scorsa domenica siamo stati dai miei per festeggiare due compleanni e siamo tornati carichi di svariati virus, i quali nei giorni seguenti si sono manifestati sotto forma di raffreddori, bruciore di gola, tosse, sinusite, febbricole. La Pulce ha riscoperto la gioia dell'aerosol, nel senso che si diverte sul serio, come una pazza, e non vede l'ora di rifarlo (quando era più piccola, invece, dopo pochi secondi si addormentava). Io e il consorte ci dividiamo le sedute di fumenti e brindiamo a latte caldo col miele e tisane. I malanni e il ritorno del freddo mi hanno fatto cedere: ho finito col mangiare insieme a figlia e marito petto di pollo e polpette. Lo sapevo che non sarei stata virtuosa a lungo, lo sapevo.

Festicciole carnevalesche ciao ciao. Per fortuna la Pulce è troppo piccina per comprendere il senso del Carnevale; d'altro canto, quello dei travestimenti è già uno dei suoi giochi preferiti. Si mette il berretto di Natale col pon-pon, un mio foulard, una borsetta a tracolla, un paio di occhiali da sole e suona il tamburello. Saltimbanco si nasce?!

Visto che buon sangue non mente, un altro dei suoi passatempi preferiti è diventato la preparazione del tè. Appena ci vede seduti, si avvicina e domanda: "Tè?". E via con tazzine, piattini e... la caffettiera che con la fantasia diventa una teiera (però le procureremo una teiera, se la merita).

Penso ogni giorno a tutte le cose che potremmo fare con l'arrivo della Primavera. Ho solo il timore che sia ancora lontana e che il freddo ci accompagni a lungo, come fece due anni fa quando arrivò Pulcetta. Io non vedevo l'ora di uscire insieme a lei e, invece, maggio fu un mese grigio, freddo, piovoso.
Allora torno a pensare in piccolo. Al caffè con la mia amica e collega, domani, e al piccolo progetto che abbiamo in mente. All'aperitivo con le altre amiche, fra pochi giorni, e al compleanno di una di loro. Ai bei librini che stanno per arrivare via corriere, insieme ad un pensierino per la cucciola. All'amica che passeggia nella neve e con la quale condividiamo letture pedagogiche e altri sogni. Alla maestra che ci inviterà a casa sua per un laboratorio su segni e scarabocchi.

Ecco, sono giorni ricolmi di Amicizia questi. Il raffreddore mi ha fatto procedere al rallentatore, dandomi l'occasione di riflettere sui doni di cui è piena la mia vita. Dopo essermi trasferita qui, ho impiegato del tempo a tessere i fili, perché questa non è una città facile. Poi, c'è sempre la tentazione di borbottare, di crogiolarsi nella delusione, in forme sottili di pigrizia misantropica. Sono circondata da atteggiamenti simili a questi, lo noto abbastanza spesso nelle persone, lo colgo in certi discorsi. Però la maternità mi ha fatto uscire dallo stato di arrendevole torpore al quale diamo il nome di "crisi" (crisi economica, crisi dei valori, crisi della cultura, crisi, crisi, crisi...). Queste tristezze non hanno a che fare con la crisi vera, la quale è una trasformazione, una possibilità di cambiamento (magari dolorosa, ma non sterile). Allora dai dissennatori, dai brontoloni mi allontano di un passo, con un sorriso privo di scherno, ma pieno di accettazione. Sfogati, ma non verso di me. Ho funzionato innumerevoli volte da parafulmine, senza peraltro ricevere accoglienza quando le parti s'invertivano. Ora basta. Il dolore non mi da fastidio, può farmi paura, ma lo accolgo, consapevole che siamo su una ruota che gira. Il disfattismo lunatico no, mi ha stancato.