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giovedì 11 settembre 2014

Di inserimenti, cambiamenti e allegria



Pulcetta avrebbe potuto essere "un'anticipataria" nella scuola dell'infanzia, ma io penso che i piccoli abbiamo il diritto di vivere la loro infanzia e di guadagnare, così, del tempo prezioso e bellissimo, invece di perderlo rincorrendo i bimbi di un anno più grandi. Così, la scorsa settimana abbiamo iniziato l'inserimento presso un nido privato nel nostro quartiere, gestito da una cooperativa. Lo conoscevo di fama da qualche anno e dopo averlo visitato e conosciuto di persona la direttrice, io e il consorte abbiamo preso la decisione definitiva.


L'inserimento è stato organizzato seguendo una formula promossa dal Comune, attraverso un'apposita formazione delle educatrici. L'inserimento tradizionale è di tipo individuale: il genitore e il bambino iniziano a frequentare la struttura per qualche ora, poi dopo un paio di giorni il piccolo comincia a restare da solo, senza mamma o papà, per un'ora o due... e così via per qualche giorno ancora (dipende dalla tempistica adottata).

Il nostro, invece, è stato un "inserimento di gruppo" con un metodo graduale. Gruppo inteso sia per i bimbi (vicini per età) che per i genitori! Abbiamo cominciato col trascorrere un paio di ore nella struttura, fra le nove e le undici. Poi ci siamo fermati a pranzo (i genitori seduti accanto ai bimbi, allo stesso tavolo); poi abbiamo sperimentato il riposino (restando accanto ai lettini), ecc... In questo modo, abbiamo potuto conoscere l'intera routine giornaliera, visitare gli spazi interni ed esterni, sapere quali sono i "laboratori", fare amicizia con le cuoche, vedere come i bimbi si addormentano (o vengono intrattenuti se non dormono più, come la mia!). Le educatrici hanno osservato le varie dinamiche per "assimilare" il più possibile i nostri approcci, in modo da poterli adottare a loro volta coi piccolini. Non siamo stati spettatori, ma partecipanti attivi.
Il "distacco" è poi avvenuto altrettanto gradualmente.

Noi genitori siamo stati anche coinvolti in un lavoretto, mentre i bimbi si abituavano un po' alla volta a stare senza di noi: abbiamo realizzato i disegni per lo "sfondo", cioè il tema conduttore di quest'anno. Ci siamo fatti un sacco di risate e si è creato quel minimo di legame che consentirà a ciascuno di non sentirsi spaesato durante l'anno. Ciascuno di noi si è un po' affezionato ai compagni del proprio bambino, partecipando alle ansie e alle gioie della separazione e dell'autonomia. Il confronto ha permesso di smorzare molte tensioni. Hanno partecipato anche diversi papà e, ancora una volta, ho potuto constatare quanto siano preziosi, proprio perché diversi dalle mamme! Magari gli educatori e i maestri fossero più numerosi nella scuola italiana...

Ogni giorno Pulce ha pianto perché non voleva andare via. Non mancheranno i giorni in cui piangerà perché non vorrà restare lì, ma questo fa parte del gioco. Anche quando è rimasta definitivamente da sola, senza di me, è rimasta tranquilla e molto, molto contenta di passare del tempo con gli altri bimbi. Prima o poi le "crisi" arriveranno, tuttavia ci godiamo questo presente ricco di soddisfazioni!

Indubbiamente si è trattato di un tipo di inserimento impegnativo (soprattutto per chi lavora), ma l'esperienza di alcuni anni consecutivi ha dimostrato che gli effetti sono più che positivi per tutti, i bimbi in primis: una volta rimasti lontani dai familiari, imparano a "farsi forza" proprio grazie al gruppo.

Lo descrivo in termini entusiastici, perché si è trattata di un'esperienza molto formativa anche per me, dal punto di vista professionale!

Nonostante questo buon inizio, so che ci saranno i momenti difficili, le incomprensioni, e che non sarà possibile andare sempre d'amore e d'accordo. Restando coi piedi per terra e pensando solo al presente, credo che un esordio così sereno e allegro anche per noi adulti sia comunque un bel dono per i nostri figli, perché sicuramente hanno potuto respirare la nostra tranquillità.

Mi prendo una piccola rivincita (della quale, in verità, non sentivo il bisogno!) nei confronti di chi pensava che Pulce sarebbe stata per forza una bambina mammona e insicura, perché ha trascorso molto tempo principalmente con me, perché l'ho portata nella fascia e allattata a richiesta, perché... perché. Lei è solare, naturalmente indipendente, socievole, fiduciosa e si sa adattare meglio di me.
(non che non abbia i suoi "difetti" e le sue intemperanze, sia chiaro).

Quindi questa prima fase di cambiamenti è andata bene, vedremo le puntate successive!






3 commenti:

  1. Oh ma che bello che abbiate potuto sperimentare tutte le fasi della giornata al nido! Mi sembra proprio una bella struttura, con educatrici capaci e attente. Magari un giorno ci racconti in che senso pensi che la parte maschile possa dare un plus alla dinamica? (non dico con sarcasmo eh :D mi interessa davvero!)
    Evviva la Pulce indipendente!
    BaciBaci

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  2. Continuo a sentir parlare degli anticipatari alla scuola per l'infanzia e alla primaria. In casa mia non c'è mai stato il problema: io e mia sorella siamo di dicembre, i miei nipoti novembre e dicembre, mio marito ottobre (tuo stesso giorno!!!) suo fratello dicembre, per cui si tratta di un argomento estraneo ma molto interessante. Mi sono confrontata con insegnanti, mamme di piccoli nati a febbraio e tutti sono allineati con il tuo No all'anticipo e io pure.

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  3. Un inserimento davvero dolce... in bocca al lupo per questa nuova e bellissima avventura... anche noi non vediamo l'ora di riprenderla!!!!!!!!!!

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